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Tumori Vertebrali

pubblicato il 10/06/2012

 

  

 

 

Cosa sono i tumori vertebrali?

Quali sono i segni dei tumori vertebrali?

Quali sono i tumori vertebrali più frequenti?

In che modo un medico diagnostica se un paziente ha un tumore vertebrale?

In che modo si trattano i tumori vertebrali?

 

Cosa sono i tumori vertebrali? 

Per tumore vertebrale si intende una neoplasia (massa abnormale di tessuto che cresce in eccesso e in modo scoordinato rispetto ai tessuti normali) che interessi le vertebre.

I tumori vertebrali possono essere benigni o maligni, primitivi o secondari.

Per tumori primitivi vertebrali si intendono quelli che originano dalla vertebra stessa.

Per tumori secondari (metastasi vertebrali) si intendono invece quelli in cui la lesione che coinvolge la vertebra è l’espressione di disseminazione di una neoplasia originata in altra sede (p.es. metastasi vertebrale da adenocarcinoma)

 

Quali sono i segni dei tumori vertebrali?

Lo spettro delle possibili manifestazioni cliniche dei tumori vertebrali è estremamente ampio.

Le caratteristiche del tumore e la localizzazione nella colonna (a livello cervicale, toracico o lombare) giustificano questa eterogeneità di manifestazioni cliniche.

Il dolore al rachide (diurno e notturno) associato o meno a limitazione funzionale rappresenta il reperto più comune.

Alterazioni o deficit neurologici (diminuzione o alterazione della forza degli arti con difficoltà all’esecuzione di movimenti o deambulazione, diminuzione o alterazioni della sensibilità, alterazione o deficit delle funzioni di minzione e\o defecazione) sono un reperto clinico comune in presenza di neoplasia vertebrale con compressione del midollo o della cauda equina.

Si ha compressione quando la neoplasia cresca fino ad occupare il canale vertebrale “schiacciando” il midollo o la cauda equina.

 

Quali sono i tumori vertebrali più frequenti?

I tumori primitivi vertebrali extradurali (che crescono nell’osso e non nel midollo spinale o nella cauda equina) sono estremamente rari con un tasso di incidenza pari all’11% circa di tutti i tumori primitivi del sistema muscolo-scheletrico, al 4,2% di tutti i tumori vertebrali e allo 0,4% circa di tutte le neoplasie.

Alcuni tumori mostrano una caratteristica predilezione per le localizzazioni rachidee: l’emangioma (28% di tutte le localizzazioni ossee), l’osteoblastoma (più del 40% di tutte le localizzazioni ossee), il cordoma (21% di tutte le localizzazioni ossee), la cisti aneurismatica (10- 30 % di tutte le localizzazioni ossee).

Altre lesioni, come il tumore a cellule giganti, l’osteoma osteoide, il condrosarcoma, sono di frequente riscontro a livello vertebrale per la loro maggiore diffusione in senso assoluto.

 

In che modo un medico diagnostica se un paziente ha un tumore vertebrale?

La diagnosi deve partire da una accurata anamnesi.

L’eseme clinico e l’esame obiettivo neurologico devono essere sempre eseguiti attentamente. Gli esami strumentali fondamentali sono rappresentati da Rx, TC ed RMN della colonna. In alcuni casi, a completamento della stadiazione può essere opportuno eseguire una PET-TC o una TC del torace e addome.

Va precisato però che anamnesi, clinica ed imaging non sono sufficienti per ottenere una diagnosi certa.

La certezza diagnostica è data solo dall’esame istologico mediante esecuzione di biopsia.

In oncologia la biopsia è tappa fondamentale della stadiazione perché permette di “dare un nome alla malattia” e quindi di individuare il percorso terapeutico ed il trattamento (chirurgico o meno) più appropriato ed oncologicamente corretto

 

In che modo si trattano i tumori vertebrali?

Il trattamento può essere chirurgico o non chirurgico a seconda della patologia e del singolo caso.

Trattamenti non chirurgici possono prevedere l’utilizzo di farmaci (chemioterapia), radioterapia o embolizzazioni arteriose selettiva (come in alcuni casi selezionati di cisti ossea aneurismatica)

Il trattamento chirurgico andrà pianificato caso per caso.

Essenzialmente in chirurgia vertebrale oncologica si possono individuare due tipi di prodecure:

1) Curettage

2) Resezione in blocco.

Il curettage consiste nel rimuove il tumore pezzo per pezzo non rispettando i margini della neoplasia.

E’ indicato in caso di tumori benigni latenti o attivi ed in caso di metastasi vertebrali con compressione del midollo o della cauda.

La resezione in blocco consiste invece nel rimuovere il tumore in un unico pezzo circondato da tessuto sano. E’ indicato in casi selezionati  di tumori benigni aggressivi e tumori maligni