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Iniezioni ripetitive transforaminali di steroidi nella radicolopatia cervicale

pubblicato il 28/03/2013

 

 

TITOLO DELLA RICERCA

 

Iniezioni ripetitive transforaminali   di steroidi nella radicolopatia cervicale: studio prospettico su 140 pazienti

 

 

AUTORI

 

Persson   L., Anderberg L.

 

 

PUBBLICAZIONE

 

Evidence-Based Spine-Care Journal, Vol. 3/Issue 3, August   2012, ISSN 1663-7976

 

 

GENERE DELLO STUDIO

 

 

Serie prospettica di casi

 

CLASSE DI EVIDENZA

 

IV (bassa)

 

SCOPO ED ELEMENTI DELL’INDAGINE

 

Valutare   l’effetto di tre iniezioni transforaminali di steroidi eseguite con un   intervallo di 3 settimane in un’ampia serie di pazienti con radicolopatia   cervicale dovuta a spondilosi.

 

- 140 pazienti   con una lunga storia medica, evidenze cliniche e MRI che correlano per una   cervico brachialgia su base degenerativa e positivi ad un precedente blocco   antalgico della radice nervosa.

- Tutti i   pazienti prima del trattamento sono stati visitati da un neurochirurgo e   seguiti e valutati da un fisioterapista.

- Per le   misurazioni sull’intensità del dolore, sono stati usati l’Indice di   Disabilità del Collo (NDI), l’Indice di Frequenza dei Sintomi e la Scala VAS.

- A parte alcuni   analgesici, non sono stati somministrate altre terapie.

- Nel periodo di   3 anni sono stati iscritti nella ricerca 140 pazienti, di cui 78 donne (56%)   e 62 uomini (44%). L’età media era di 52 anni (±8.2) e la durata media dei   sintomi era di 23 mesi (±16). 24 pazienti (17%) si erano sottoposti   precedentemente ad intervento chirurgico per sintomi similari, ma sono stati   inclusi nello studio per la presenza di nuovi sintomi.

 

 

RISULTATI

 

  • Una serie di tre iniezioni transforaminali di   steroidi, nell’arco di 3 settimane, sono state eseguite da un neuroradiologo   sotto guida radiologica.
  •   A 12-14 settimane di distanza dalla prima   iniezione i pazienti sono sati rivalutati. Il criterio per un responso   positivo era la riduzione del 50% del dolore radicolopatico agli arti   superiori.
  •   E’ stata raggiunta una risposta positiva al   trattamento nel 49% dei pazienti (n. 69) con una differenza significativa nel   NDI e nell’intensità del dolore tra coloro che hanno risposto alla terapia.
  •   Per tutti i pazienti (n =140) l’intensità del   dolore è stata statisticamente inferiore (P<.001) nella valutazione   finale. La riduzione media dell’intensità del dolore è stata circa del 50%   secondo la scala VAS. L’intensità tende a ridursi ad ogni iniezione secondo   tutti i parametri.
  •   Al controllo, 69 pazienti (49%) hanno   riportato una riduzione del dolore al braccio ≥50% secondo la scala VAS. DI   questi, 38 pazienti (27%) non hanno avuto più alcun dolore ai controlli.   All’inizio del trattamento non c’era alcuna differenza nell’intensità di dolore   tra chi ha risposto alla terapia (n=69) e chi non ha risposto (n=71). Al   controllo la differenza tra i due gruppi è stata statisticamente   significativa (P<.001).
  •   Questionario SFI (frequenza dei sintomi): al   controllo la frequenza dei sintomi per tutti i pazienti si è generalmente   ridotta, ad eccezione per l’irradiazione del dolore al torace, problemi di   memoria, vertigini, ansia.
  •   Questionario NDI (Indice di disabilità del   collo). I sintomi sono migliorati nella maggior parte dei casi (il 67%).
  •   Questionario sulla qualità della vita: il 78%   dei pazienti ha riportato un miglioramento in uno o più sintomi. Questi   pazienti hanno avuto anche una riduzione del punteggio NDI (P=.003) e secondo   la scala VAS (collo-spalla-braccio P<.001; intensità del mal di testa P<.025).
  •   COMPLICANZE: 3 pazienti hanno riportato   disturbi e incremento del dolore a collo e braccio nel primo e secondo giorno   dopo la prima iniezione di steroidi.

 

 

CONCLUSIONI:

 

Iniezioni ripetitive   transforaminali di steroidi possono ridurre i sintomi  della radicolopatia (frequenza, intensità,   minori limitazioni nelle attività quotidiane) nei pazienti con malattie   degenerative nella colonna cervicale nel breve periodo.

 

La procedura non comporta serie   complicanze, se eseguita da un esperto neuroradiologo e secondo la tecnica   standardizzata.

 

Sono necessari ulteriori studi di   lungo termine prima che il trattamento possa essere generalmente   raccomandato.